…Il Panel Aipol2/O’live & Italy…

Due agronomi, un cuoco, un ingegnere e un ex-estetista che possiede un frantoio. Cosa possono avere in comune con un meccanico, una segretaria e un responsabile della ristorazione? E con un IT Manager e un funzionario politico con l’hobby delle vetrate Tiffany? E se poi aggiungiamo una proprietaria di una palestra di arti marziali storiche occidentali e una casalinga,un’insegnate di Yoga e un manager di una multinazionale?

La biodiversità non si misura solo nelle varietà di olivo, ma anche nel ventaglio degli assaggiatori del Panel del Leone d’Oro. Alcuni sono assaggiatori di lunga data, altri si sono iscritti all’elenco nazionale solo pochi anni fa.

Tutti, pero’, da tre anni si fanno strapazzare da me. Con ostinata costanza prendono premessi sul lavoro per essere presenti, da un minimo di due ad un massimo di cinque sedute mensili. Tutti noi facciamo parecchi chilometri. Veniamo dalle province di Milano, Brescia, Bergamo e Trento, impazziamo per cercare un parcheggio sotto alla camera di Commercio di Brescia ed entriamo nel bianco della Sala Panel sorridendo.

Per uscirne quattro ore dopo con il cervello tonificato e i sensi acuiti dall’esercizio.

Un Panel d’assaggio di olio da olive è un gruppo di buffi esseri umani che, senza essere retribuiti, si addestrano per anni al fine di “allineare” le loro percezioni olfattive e gustative.
Allineare vuol dire sentire le stesse cose con la stessa intensità.
Allinearsi implica mettersi in discussione, accettare di essere guidati ed avere una guida che accetta le percezioni della maggioranza del gruppo in un continuo gioco di bilanciamento reciproco.

La condivisione dei sensi è un atto d’amore, assaggiare olio (e non Franciacorta ;-) è un atto d’amore, promuovere la qualità senza nessun compromesso è un atto d’amore.

Questo è il Panel del Leone d’Oro, il Panel Aipol2 per il Mipaaf, il MIO Panel per me.

Maripa

maripa