Facciamo un gioco…

o No?

Tutto quello che avreste voluto sapere sul Concorso, leggende metropolitane, curiosità, errori madornali e piccoli successi…

a cura della Panel Leader con i capelli blu detta Maripa

Il Leone d’Oro NON ha un Panel

NO Il Panel del Leone è di fatto il Panel Aipol2, 15 assaggiatori, allenati e allineati. Il Panel è stato riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura con DG PIUE – PIUE 05 – Prot. Interno N.0001399 del 04/03/2019. Fino ad oggi ha superato tutti i ring test nazionali annuali per la conferma del riconoscimento. Capo Panel Maria Paola Gabusi, ci troviamo tutti i GIOVEDi’, piu’ o meno 45 volte l’anno (più che meno). Assaggiamo gli oli del Leone, facciamo Panel Test, ci alleniamo sui difetti e sulle intensità, costantemente.

Se anche voi fate i conti in tasca ai concorsi capite che si diventa ricchi…

NE’ SI NE’ NO Che si possano fare soldi è chiaro, basta solo guardare quanti concorsi oleari sono nati negli ultimi anni. Che il Leone non sia un grande esempio di business è dimostrato dal fatto che è l’unico fatto con un Panel professionale che assaggia ininterrottamente per sette mesi prima di pubblicare i finalisti. Il Panel ha bisogno di una Sala Panel certificata, una sala panel certificata è di fatto una grande stanza/ laboratorio con determinate caratteristiche e determinati oggetti indispensabili al suo interno (bicchierini blu o rossi in vetro fatti artigianalmente, lavabicchierini blu o rossi, scalda bicchierini blu o rossi, postazioni fisiche dove fare gli assaggi (tavoli e sedie), un pavimento dove appoggiare le postazioni, dei muri per isolare le postazioni e il pavimento, una struttura abitativa all’interno della quale c’è la stanza/laboratorio con il suo soffitto e tutto quanto.)

Per assicurarmi la serenità degli assaggiatori (che sono indispensabili per un’analisi organolettica, ve lo giuro) io ho optato per il pagamento di un affitto (chi non occupa preoccupa 😈 era di altri tempi), per un impianto di riscaldamento, per il pagamento delle spese condominiali, dell’acqua (anche quella calda!), del wifi e di tanti piccoli dettagli aggiuntivi che elencherò sotto

Quella Maripa quando assaggia va in trance (cit.)

Oddio, proprio in trance direi di no; non mi si girano gli occhi indietro, non si vede il bianco, non sbavo (ok, mi impatacco ogni tanto anche io, ma non come una volta), non levito.

Però vi assicuro che quando si assaggia bisogna essere sereni, concentrati, sul pezzo, insomma. Per me assaggiare è una specie di meditazione, essere nella sala con i miei ragazzi ferma momentaneamente ogni elucubrazione, rilassa il cervello, spegne il magma che ho al posto dei neuroni e mi rende serena. Quindi in un certo modo forse hanno ragione quelli che dicono che vado in trance (ma non come vorrebbero loro). Quindi SI & NO

Fanno scegliere i vincitori ad un gruppo di persone non preparate

Alle Finale del 2022 per il Leone delle Coratina avevamo scelto 5 produttori, tutto bravissimi, tutti a modo loro potenziali vincitori. Durante la festa dei Produttori, che si tiene a fine concorso per mettere in condivisione volti, cuori, profumi, sapori, cibi , business e anime, ho deciso di far scegliere a TUTTI i presenti (piu’ di 60 persone tra produttori, loro parenti, buyers, assaggiatori e appassionati di olio, quelli che l’olio lo comprano, per intenderci) il vincitore con un’assaggio alla cieca. Ha vinto il migliore, con un’ indubitabile maggioranza.

Se avremo ancora finalisti a così pochi centesimi di differenza penso ripetero’ l’esperienza, fatevene una ragione. Se non vi sembra una bellissima idea, come a me, avete solo due vie: venire con tantissimi parenti per aumentare i vostri voti (ma dovete riconoscere il vostro olio) oppure non partecipare.

Per tutte le altre categorie abbiamo assaggiato, riassaggiato, ririassaggiato sempre in sala panel , e ha vinto l’etichetta con voto piu’ alto.