Mio padre Luigi, grande cultore di Olio d’Oliva, nel 1930, alla mia nascita, fece piantare 400 alberi. Giovanissima seguivo mio Padre, cui ero molto legata, guardavo crescere i miei olivi e non mancavo mai durante le fasi di frantoio…e apprendevo, curiosa da Nonna Angela , gli antichi usi dell’olio.di famiglia . ricordo il tonno in salsa araba nel quale il grasso tonno Blu di Sicilia veniva cotto con un sugo di pomodoro ed una emulsione di olio di Nocellara e di limone e mandorle sgusciate…una autentica delizia
A quei tempi utilizzavamo ancora la macina a pietra e due torchi in legno, il lavoro di estrazione era faticoso per le maestranze.. le donne raccoglievano le olive, gli uomini le trasportavano e si occupavano dell’estrazione.. ed io ragazza apprendevo da mio padre i suoi segreti, affascinata dai profumi verdi dell’olio di Nocellara.. la mia grande passione e delle alternanze di produzione e cucina..
La 2 Guerra Mondiale ha interrotto queste fasi felici della mia gioventu’, periodi difficili si sono succeduti, e poi la ripartenza.. ed io crescevo ormai donna, ed in concomitanza con il mio matrimonio, divenni contitolare dell’azienda .Da allora ho cercato di conciliare la Famiglia con gli Ulivi condividendo la gestione con tutta la Famiglia, mio marito ed i miei figli.
Nel 1961 alla morte di mio Padre, divenni titolare di tutta l’azienda e per non tradire la ns. tradizione impiantai un migliaio di Ulivi di Nocellara per i miei tre figli
Nella ns. famiglia c’era una grande tradizione in cucina e preziosi tomi di ricette antichissime che si fondavano sull’uso del prezioso olio d’oliva , ed io appassionata cuoca, mi divertivo ad abbinare i vari oli alle mie pietanze: la delicata biancolilla per le maionesi, la cerasuola per i fagioli o le verdure amare “e la mia amatissima Nuciddara un pò per tutto. Erano delle selezioni fatte apposta per la famiglia, da selezionati appezzamenti che custodivamo per noi ed i nostri amici- Non si può immaginare di fare un grande prodotto agricolo se non si conosce il suo impiego in cucina.
Producevamo uve da vino, olive da mensa ed olio che avviavamo ai mercati dell’ingrosso con discreti risultati soprattutto per l’eccellente qualità dei nostri frutti. Ma non ero contenta pensavo che i miei prodotti potessero avere una più congrua dignità per onorare i mie sacrifici.
Negli anni 90 la svolta. Invogliata da mio Figlio Pierluigi, pensammo all’imbottigliamento, una autentica rivoluzione per allora, volevo condividere con tutti il mio sogno da ragazza, le mie emozioni giovanili, il mio olio di qualità per dare emozioni, gusto alla tavola ma soprattutto valore ai sacrifici che la Terra impone , doppi certamente rispetto agli uomini, considerando gli impegni che una Donna ha per la Famiglia..
Ma la mia passione era tanta … e così partecipammo ai primi concorsi Oleari… una autentica sfida per me ormai a 65 anni, prima tappa all’Ercole Olivario. Era il 1996.. fu un successo.. vincemmo!
Fu un sogno, mi sentii ragazza di nuovo, una rivoluzionaria chissà, avevo dato una nuova dimensione a ciò che amavo profondamente e vedevo una nuova strada, e così partii a capofitto per l’avventura della commercializzazione facendo leva su tutte le energie Familiari. E’ singolare che oggi a 88 anni vivo l’olio con lo stesso entusiasmo di una quasi ragazza., e mi emoziono ripercorrendo gli ultimi 25 anni. una autentica avventura per me e la mia Famiglia, un avventura che sarà perpetuata in chiave femminile da mia figlia Marilena e le mie nipoti Delia e Gaia… resterà un filo verde …ma Rosa come sempre…