Leone D'Oro International Leone D'Oro International
  • Home
  • Leone d’Oro
    • I migliori oli del mondo 2025
    • I migliori oli del mondo 2024
    • I migliori oli del mondo 2023
    • I migliori oli evo del mondo 2022
    • Storico Leone d’Oro
      • I VINCITORI e i migliori olî del mondo 2021
      • Leone 2020
        • I Vincitori 2020
        • Valutazioni Sensoriali 2020
        • I migliori olî del mondo 2020
      • Leone 2019
      • Leone 2018
      • Leone 2017
  • LEONEXPO 2025
  • Masterclass
    • Corsi tecnici per assaggiatori, idoneità fisiologica
    • Masterclass Internazionali per assaggiatori di olio d’oliva
    • Degustazioni guidate e sedute certificate
    • Consulenze per buyer, ristoranti, gruppi acquisto
    • Il Podcast
    • Storico corsi & masterclass
      • Masters 2020/2021
      • Masters 2019
      • Masters 2018
      • Masters 2017
      • Masters 2016
      • Masters 2015
      • Masters 2014
  • Un Leone nel “Panettone”
  • Varie
    • Raccontare l’olio
    • Agricoltura Eroica
    • Il Panel del Leone d’Oro
    • Masterclasses in Sala Panel
    • About Maripa
    • A proposito di O’Live & Italy
    • Rassegna stampa
    • EvokeBox
  • Italiano
  • English
  • 日本語
Leone D'Oro International Leone D'Oro International
  • Home
  • Leone d’Oro
    • I migliori oli del mondo 2025
    • I migliori oli del mondo 2024
    • I migliori oli del mondo 2023
    • I migliori oli evo del mondo 2022
    • Storico Leone d’Oro
      • I VINCITORI e i migliori olî del mondo 2021
      • Leone 2020
        • I Vincitori 2020
        • Valutazioni Sensoriali 2020
        • I migliori olî del mondo 2020
      • Leone 2019
      • Leone 2018
      • Leone 2017
  • LEONEXPO 2025
  • Masterclass
    • Corsi tecnici per assaggiatori, idoneità fisiologica
    • Masterclass Internazionali per assaggiatori di olio d’oliva
    • Degustazioni guidate e sedute certificate
    • Consulenze per buyer, ristoranti, gruppi acquisto
    • Il Podcast
    • Storico corsi & masterclass
      • Masters 2020/2021
      • Masters 2019
      • Masters 2018
      • Masters 2017
      • Masters 2016
      • Masters 2015
      • Masters 2014
  • Un Leone nel “Panettone”
  • Varie
    • Raccontare l’olio
    • Agricoltura Eroica
    • Il Panel del Leone d’Oro
    • Masterclasses in Sala Panel
    • About Maripa
    • A proposito di O’Live & Italy
    • Rassegna stampa
    • EvokeBox
  • Italiano
  • English
  • 日本語
Giu 20

Lidia Antonacci vince il Premio Agricoltura Eroica Femminile 2021

  • Giugno 20, 2021

Quest’anno, il Leone d’Oro premia Lidia Antonacci e il suo olio. Ma soprattutto, la sua storia

Dopo anni di esperienze ad assaggi il mio naso e i miei occhi hanno sviluppato un “fiuto” particolare per le belle persone e le belle Storie. Quando ho conosciuto Lidia Antonacci e ci siamo brevemente annusate, ho capito che il suo olio era la punta dell’iceberg di qualcosa che andava raccontato. E non mi sbagliavo. Se il brand di Lidia – “Mio padre è un albero” – ha un nome declinato al maschile, quella del suo progetto è una storia al femminile. Per di più, di quelle che piacciono a me: una storia trasformativa, quindi.

Lidia Antonacci e il suo olio: una storia di radici

Avevo già letto che la prima proprietaria dell’uliveto – a San Savero, in Puglia – era stata una donna: la bisnonna di Lidia, Vincenza. Il come e il perché, però, ho preferito chiederli direttamente a Lidia Antonacci: “La mia bisnonna era la classica donna di altri tempi capace di accumulare risparmi come una formichina. ‘Se vuoi comprare la terra, i soldi ci sono. Ti chiedo una cosa però: voglio che il terreno venga messo a mio nome’ aveva chiesto al mio bisnonno. E così è stato.”

Un terreno, nel cuore della Capitanata, che produceva olive, orzo, semi e uva e che aveva come principale destinatario il mercato all’ingrosso. Coltivato da forti e solide braccia di uomo ma con l’impronta silenziosa di uno sguardo femminile in filigrana. Quello di nonna Vincenza, prima. E quello di altre due donne, poi: la madre di Lidia, Ottavia e la zia: “Quando mio padre è venuto a mancare, mia madre e mia zia hanno preso in mano il terreno. Mia madre era una donna forte, solida. Mia zia Lidia – di cui porto il nome – era una donna dolcissima. Due femminilità diverse, che hanno letteralmente unito le forze per custodire e portare avanti le attività dell’uliveto di Sant’Andrea: 15 ettari che con i loro 700 ulivi secolari erano sempre stati il nostro fiore all’occhiello.”

La svolta: Lidia al timone dell’azienda agricola

“E tu, quando sei entrata in scena? E soprattutto: come sei entrata in scena. Perché la verità è che non ti sei limitata a continuare il lavoro di tua madre e di tua zia.” chiedo a Lidia Antonacci.

Nelle storie che raccolgo, la cosa che mi appassiona di più non è la continuità ma il punto di svolta. Il momento in cui tradizione e innovazione iniziano a confluire. Lidia mi racconta come (punto in comune di molte storie!) mamma Ottavia volesse per lei una vita più facile:

“Voleva tenermi lontana dal mondo agricolo, tant’è che ho finito per laurearmi in Economia e commercio a Roma. Lo sguardo, però, l’ho sempre tenuto saldamente puntato su ciò che si faceva in azienda. Negli anni Novanta, ho seguito un primo corso di imprenditoria al femminile e ha iniziato a germinare un primissimo progetto di produzione e imbottigliamento dell’olio d’oliva, ragionando sulla qualità. L’idea era quella di trasformare in filiera corta i prodotti dell’azienda, portando sul mercato un prodotto finito. Ma i tempi non erano ancora maturi.

Ho lasciato che tutto venisse da sé, lavorandoci su pazientemente e preparando il terreno. Mi sono formata, sono diventata assaggiatrice professionista presso un panel della Camera di Commercio del Comune di Foggia, ho seguito altri corsi. Prima di creare un prodotto di qualità che mi distinguesse dagli altri produttori, dovevo imparare come si faceva. Poi, come la Natura ci insegna, ho sentito che era arrivato il momento giusto. La mia idea stava prendendo forma, proprio a partire dalla conoscenza di ciò che mancava.

Il vino viene valorizzato: si lavora sulla qualità, sulla bottiglia sull’etichetta. Perché con l’olio le cose sono così diverse?, mi sono chiesta. Creare un prodotto di qualità significa anche comunicarlo. Inutile, creare un olio di primo livello se poi continui a venderlo sfuso. Ci vogliono una bottiglia e un’etichetta che parlino al consumatore. Quando l’ho capito, mi sono subito fiondata in un’agenzia di comunicazione e ho costruito il mio brand. Era il 2011. La mia forza, al principio, è stata proprio quella: allora erano pochi a mettere l’olio in bottiglia. Poi, col tempo, ho sviluppato lo stesso percorso anche per la pasta e per altri prodotti.”

L’olio, la pasta e Lidia

Ma comunicare con il consumatore, significa anche educarlo. All’amaro nell’olio, per esempio: “Da noi si dice: l’olio amaro, tienitelo caro” mi spiega Lidia “Eppure l’amaro rimane il gusto più difficile da apprezzare, per un consumatore. Bisogna farglielo scoprire. Quello sulla qualità, è anche un paziente lavoro di alfabetizzazione e tutto questo passa, giocoforza, attraverso il rapporto diretto. In questo senso, il packaging e l’etichetta aiutano. Non sono solo un guscio vuoto. Lo dico sempre, ai consumatori: dietro un’etichetta ci sono gli occhi e il cuore di un produttore. Cercate quegli occhi. È per questo che ho scelto di non mettere un e-commerce sul mio sito: per dirottare le persone a cercarmi direttamente. Questo aiuta lui ma aiuta anche me. Fidelizzare un consumatore, significa fargli una promessa e mantenerla. Se mi presento come produttrice, non posso permettermi di diventare un’etichettatrice di prodotti altrui ma devo impegnarmi a garantire la mia presenza su tutta la filiera produttiva. Quello tra consumatore e produttore, è un rapporto di reciprocità: si cresce insieme.”

Una percezione molto femminile, mi dico ascoltandola. E per concludere quella che non è solo una storia di donne ma una storia di “donne che cambiano”, chiedo a Lidia Antonacci quale sia oggi il valore di un’impronta femminile, in un lavoro come il suo:

“La terra risponde quando le si permette di dare. Rispettando i suoi tempi, che non hanno nulla a che vedere con i ritmi serrati dell’agricoltura intensiva. Credo che oggi più che mai l’agricoltura abbia bisogno di un tocco di questo tipo. Al femminile, appunto.”

  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • Pinterest
  • Google+
  • LinkedIn
  • E-Mail

Comments are closed.

Chi Siamo

Leone d'Oro International

Il Leone d’Oro è un Concorso estremamente selettivo che vuole stimolare il miglioramento del prodotto a beneficio dei produttori, delle Cultura e dei consumatori. Scopri di più

Cerca nel sito

Modulo Iscrizione

Iscrizione online 31° Leone d'Oro 2022
  • Corsi, masterclass e consulenze
  • Adotta un Leone
  • Blog

Categorie del Blog

  • News & Eventi
  • Agricoltura eroica
  • Premio Leone d’Oro International
  • Masterclass
Maggio 2025
L M M G V S D
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
262728293031  
« Nov    

Leone d'Oro International
O’Live & Italy
Via Firenze, 10 – 25088 Toscolano Maderno (BS)
+393478784699
leonedoro@oliveitaly.it
www.leonedorointernational.com
C.F.96036190179

      

Articoli recenti

  • Per noi il 2022 si chiude. Arriva il Leone d’Oro 2023
  • Il Leone d’Oro International a fianco di Sea Shepherd
  • June Masterclass 2021
  • Concluso il Corso d’idoneità fisiologica all’assaggio degli oli da olive 2021

“Se qualcuno avrà sradicato o avrà abbattuto un olivo, sia di proprietà dello stato sia di proprietà privata, sarà giudicato dal tribunale e se sarà riconosciuto colpevole verrà punito con la pena della morte.”
— Aristotele, Costituzione degli Ateniesi

Articoli recenti

  • Per noi il 2022 si chiude. Arriva il Leone d’Oro 2023
  • Il Leone d’Oro International a fianco di Sea Shepherd
  • June Masterclass 2021
  • Concluso il Corso d’idoneità fisiologica all’assaggio degli oli da olive 2021
“O’Live & Italy” is a project for the development and disclosure of the olive oil culture
  • Home
  • About O’live & Italy
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Contact